Рефераты

Синтаксические и функционально-семантические особенности употребления условного наклонения в итальянском языке

proposizionali della subordinata e della sovraordinata siano entrambi

«veri». Questa seconda parte del significato di un costrutto concessivo

fattuale и esprimibile tramite una «congiunzione», cioи tramite una

costruzione coordinata con e :

(5) Pioveva e Antonio и uscito senza ombrello.

In questo senso (1) e (5) sono parziali parafrasi l'una dell'altra poichй

entrambe sarebbero considerate «menzogne» sia nel caso che «non» fosse

piovuto sia nel caso che Antonio «non» fosse uscito senza ombrello: per la

«veritа» di costrutti del tipo di (1) e (5) и necessaria sia la veritа del

contenuto proposizionale della subordinata sia la veritа del contenuto

proposizionale della sovraordinata (o, nel caso di (5), della prima e della

seconda coordinata). In termini tecnici, si dice che i contenuti delle due

proposizioni sono «implicitati»dall'enunciazione del costrutto.

Il valore semantico dei costrutti concessivi fattuali и dato dalla

combinazione dei due aspetti citati, e puт essere rappresentato con lo

schema riportato in (6), nel quale con «p» e «q» sono rispettivamente

simbolizzati i contenuti proposizionali della subordinata e della

sovraordinata, e con «Pi» e «q,» sono simbolizzati i «tipi di evento»

presentati rispettivamente dalla subordinata e dalla sovraordinata:

(6) «benchй p, q» = «se p i, non qi» E «pvero E qvero»

II contrasto soggiacente ad un costrutto concessivo fattuale (rappresentato

nello schema dalla formula «se pi, non qi») viene instaurato proprio fra i

«tipi di evento», e non, piщ semplicemente, fra gli stessi contenuti

proposizionali espressi. Se questo fosse il caso, l'aspettativa innescata

da (1) dovrebbe essere espressa da (7):

(7) Normalmente se piove Antonio non esce senza ombrello.

Ma la frase (1) puт essere enunciata senza creare anomalie semantiche in un

universo di discorso nel quale «Antonio esce notoriamente senza ombrello,

che piova o che non piova»; tale universo di discorso puт anche essere

trasformato in un contesto linguistico, che aggiunto ad (1) permette di

ottenere una sequenza perfettamente accettabile:

(8) Benchй piovesse, Antonio и uscito senza ombrello, perchй lui fa sempre

cosм: и un'abitudine acquisita da ragazzo.

Va sottolineato anche il fatto che il contrasto fra i «tipi di evento» non

deve necessariamente essere «presupposto pragmaticamente», cioи far parte

delle conoscenze comuni condivise. I «tipi di evento» presentati in (9),

per esempio, sono ben lungi dall'essere normalmente considerati in

contrasto, ma l'inserimento in un costrutto concessivo fattuale «crea»

l'effetto di contrasto (per questa come per qualsiasi altra coppia di

contenuti proposizionali), e cosм chiunque enunci (9) mostra di ritenere

vero (10):

(9) Benchй Verdi sia ingegnere, и una persona onesta.

(10) Normalmente se un uomo и ingegnere non и onesto.

Negli esempi utilizzati finora i «tipi di evento» presentati dalle due

proposizioni si pongono in diretto contrasto l'uno con l'altro, ma и

possibile trovare costrutti concessivi fattuali nei quali i «tipi di

evento» presentati non sono di per sй affatto in contrasto, come per

esempio in (11), immaginato nel contesto del mercato calcistico:

(11) Anche se Rossi и un grande centromediano, и veramente molto caro.

Infatti il costrutto condizionale (12), che esprime l'aspettativa

soggiacente ad (11), ci appare patentemente falso, poichй, se un giocatore

di calcio и molto bravo, di norma sarа anche molto caro:

12) Normalmente se un giocatore и molto bravo, non и molto caro.

Anche in questo caso perт il contrasto esiste; non и un contrasto «diretto»

fra i tipi di evento presentati dalle due proposizioni, ma и un contrasto

«indiretto» fra le conclusioni che a livello argomentativo si possono

trarre dai due contenuti proposizionali in un determinato contesto: l'alto

valore sportivo del calciatore и un argomento a favore del suo acquisto da

parte di una squadra, mentre il suo prezzo molto alto puт essere un

argomento a sfavore, per esempio in connessione con eventuali difficoltа

finanziarie o con criteri morali.

La differenza tra contrasto «diretto» e contrasto «indiretto»

(che и simile, anche se non identica, alla differenza esistente tra frasi

avversative controaspettative e valoristiche non dipende perт unicamente

dai contenuti proposizionali espressi o dai tipi di evento presentati in un

costrutto: esistono infatti frasi identiche che possono assumere l'una o

l'altra interpretazione al variare dell'universo del discorso. Per esempio,

una frase come (13) и facilmente interpretabile come configurante un

contrasto «indiretto», dove l'intelligenza и un argomento a favore di

brillanti risultati scolastici, e la mancanza di studio и un

controargomento; ma se uno ritiene che le persone intelligenti devono

sapere che studiare и doveroso e conveniente, allora l'intelligenza e la

mancanza di studio contrastano direttamente:

(13) Anche se mio figlio и intelligente, non studia.

Una frase come (14), invece, и piщ facilmente interpretabile come

configurante un contrasto «diretto»: qualcuno ritiene i francesi

intelligenti, e si trova di fronte ad un controesempio, un francese

stupido! Ma (14) и anche interpretabile con un contrasto «indiretto»; per

esempio, qualcuno sa che Maria vuole sposare un francese, e sa anche che le

piacerebbe sposare un ragazzo intelligente: la «francesitа» di Pierre и un

argomento favorevole al suo eventuale matrimonio con Maria, ma la sua

stupiditа и un argomento decisamente sfavorevole a tale fausto evento:

(14) Anche se и francese, Pierre и stupido.

La differenza fra contrasto diretto e contrasto indiretto и quindi un

problema di interpretazione semantica controllata anche a livello

pragmatico, poichй concerne il significato di un costrutto non solo in

rapporto ai contenuti proposizionali espressi ed all'operatore che li

collega (in questo caso concessivo fattuale), ma anche in rapporto a

diversi possibili contesti ed universi di discorso.

In quanto segue utilizzeremo indifferentemente esempi di costrutti

concessivi fattuali interpretabili in entrambi i modi, segnalando i casi

particolari nei quali l'una o l'altra interpretazione interagiscono in modo

significativo con altre caratteristiche sotto esame.

b) Sintassi del costrutto concessivo fattuale

I costrutti concessivi fattuali possono avere la proposizione subordinata

introdotta da un operatore di subordinazione che porta sull'intera frase,

come in (1), o da un operatore di subordinazione che si articola in modo

particolare su una delle categorie sintattiche presenti nella frase, come

in (15):

(15) a. Per ricco che sia, Enrico non potrа mantenerci tutti per un

anno intero.

b. Alto com'и, Giorgio non и riuscito a segnare un solo canestro.

c) Operatori di subordinazione proposizionali

L'operatore di subordinazione concessivo anche se introduce normalmente

proposizioni subordinate all'indicativo:

(16) a. Anche se piove, esco / uscirт senza ombrello.

b. Anche se sta piovendo, esco / uscirт senza ombrello.

c. Anche se stasera andrт a cena fuori, non ho proprio voglia

di preoccuparmi del vestito.

d. Anche se eravamo in pieno inverno, la temperatura non era

rigida.

e. Anche se и nevicato a lungo, le strade sono pulite.

f. Anche se eri in ritardo, abbiamo deciso di aspettarti.

g. Anche se c'era un tempo da lupi, Riccardo volle uscire in

piena notte per cercarti.

Va notato che (16a) puт essere interpretato sia come costrutto concessivo

fattuale, se il presente и considerato «deittico», sia come costrutto

condizionale concessivo, se il presente ha valore «generico»; (16b) invece

puт essere solo un concessivo fattuale, poichй sta piovendo ha solo valore

deittico.

Anche se introduce, sia pur raramente, anche subordinate al congiuntivo, di

stile alto, letterario:

(17) a. «Altri inconvenienti sono connessi al rito del breakfast che qui

и sempre molto importante anche se le materie prime che le compongono si

siano di molto rarefatte» (E. Montale, Fuori di casa, Milano, Mondadori,

1976, p. 38)

b. «Anche se per ora il servizio sia limitato e costoso e nessuno rischi

di trovare una macchina in agguato nella propria camera . . . resta il

fatto che la 'presa' dell'arrivo di un battello a Calais . . . puт mettere

in luce cose, fatti, incontri»

Lo stesso sapore elevato hanno le subordinate concessive fattuali

introdotte da se anche, generalmente all'indicativo, raramente al

congiuntivo, e da pure se e se pure, sempre all'indicativo:

(18) a. Se anche solitamente non ci muoviamo da casa durante il fine

settimana, per una volta possiamo ben fare uno sforzo.

b. «Lo stile del Tommaseo s'eleva all'altezza d'una vera opera d'arte ed ha

un'impronta sua propria originale (. . .), se anche tradisca a volte la

troppa ricercatezza» (A. Mussafia, La letteratura italiana della Dalmazia,

«II Dalmata» 1892, n. 45)

c. Pure se si tratta di un risultato un po' stentato, bisogna ammettere che

и sempre meglio di quanto si otteneva precedentemente.

d. Se pure ci troviamo di fronte ad un caso pietoso, sapete bene che il

nostro incarico non ci permette eccezioni.

Oltre ad anche se, si trovano benchй, sebbene, malgrado (che), nonostante

(che), e, di stile lievemente piщ alto, quantunque, per quanto, ancorchй e

seppure, che introducono tutti subordinate al congiuntivo:

(19) a. Benchй / Sebbene sia molto alto, Giorgio non и riuscito a

segnare un solo canestro.

b. Malgrado (che) / Nonostante (che) i prezzi fossero saliti, il negozio

all'angolo era ancora conveniente.

c. Quantunque / Per quanto l'onorevole fosse molto in ritardo, decidemmo di

aspettarlo per evitargli eventuali spiacevoli incontri.

d. Ancorchй / Seppure quell'anno l'inverno fosse giunto molto presto, nel

fondovalle la temperatura non era rigida, e si potevano ancora fare lunghe

passeggiate.

Seppure e se pure sono omofoni in alcune parti d'Italia, ma non vanno

confusi, poichй se pure introduce subordinate concessive fattuali

all'indicativo (v. (18d)) e subordinate condizionali concessive con la

concordanza del periodo ipotetico, mentre seppure introduce solo

subordinate concessive fattuali al congiuntivo, come in (19d).

Diversamente dagli altri operatori di subordinazione citati, nonostante

(che) e malgrado (che) si combinano difficilmente con costrutti nei quali

il rapporto tra i due contenuti proposizionali espressi, o tra i due «tipi

di evento» presentati, sia interpretabile solo come contrasto «indiretto»:

(20) "Nonostante (che) / "Malgrado (che) Rossi sia un grande centromediano,

и veramente molto caro.

Inoltre, insieme a benchй e sebbene, compaiono nell'italiano substandard

introducendo subordinate all'indicativo, ed in queste frasi, che sono

considerate agrammaticali nell'italiano standard, il che non puт essere

omesso:

(21) a. Benchй / Sebbene Giorgio и molto alto, non и riuscito a segnare

un solo canestro.

b. Malgrado (che) / Nonostante (che) i prezzi sono saliti, il negozio

all'angolo и ancora conveniente.

Tramite l'utilizzo della struttura «per X che F (con verbo al congiuntivo)»

si costruiscono proposizioni concessive fattuali articolate in genere su

elementi aggettivali:

(22) a. Per poche che fossero le sue pretese, mantenerlo per un periodo

cosм lungo non sarebbe certo stato uno scherzo.

b. Per ingiusta che questa decisione potesse sembrare agli occhi di molti,

in un caso del genere era l'unica soluzione possibile.

Una struttura come «X come / quanto F (con verbo all'indicativo)» puт

invece essere utilizzata per costruire una subordinata concessiva fattuale

articolata su un elemento aggettivale o avverbiale:

(23) a. Alto com'и / quant'и, Giorgio non и riuscito a segnare un

solo canestro.

b. Intelligente come dici di essere, ti scappano un po' troppe

sciocchezze in questo periodo!

c. Tardi com'era, ha voluto a tutti i costi andare a fare un giro lungo il

fiume.

Non necessariamente perт tale struttura innesca una lettura concessiva

fattuale, come si vede confrontando (24a) con la sua parafrasi concessiva

fattuale (24b), che и semanticamente anomala, e con la sua parafrasi

causale (24c), che invece и perfettamente accettabile:

(24) a. Ubriaco com'ero, non sono riuscito neppure a trovare il buco

della serratura.

b. Anche se ero molto ubriaco, non sono riuscito neppure a trovare il buco

della serratura.

c. Siccome ero molto ubriaco, non sono riuscito neppure a trovare il buco

della serratura.

Anche l'uso dell'operatore per quanto permette la costruzione di

subordinate concessive (con verbo al congiuntivo) articolate su elementi

avverbiali o aggettivali:

(25) a. Per quanto tardi fossero giunti gli aiuti del ministero, erano

comunque sempre meglio di niente.

b. Per quanto veloci sembrassero i nostri ragazzi, gli elementi del gruppo

avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di vantaggio.

Da segnalare che un significato molto simile si puт esprimere con

proposizioni subordinate concessive in cui l'operatore per quanto non si

articola su un elemento aggettivale o avverbiale, ma sulla intera

proposizione subordinata, come per esempio nella frase in (19c); in questi

casi per quanto equivale grosso modo a benchй:

(26) Per quanto / Benchй gli aiuti del ministero fossero giunti tardi,

erano comunque sempre meglio di niente.

(27) Per quanto / Benchй i nostri ragazzi sembrassero veloci, gli elementi

del gruppo avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di

vantaggio.

d) Semantica del costrutto condizionale concessivo

II significato di un costrutto concessivo fattuale ha un duplice aspetto:

fra il «tipo di evento» presentato dalla proposizione subordinata (p;) e

quello presentato dalla sovraordinata (q;) viene instaurato un rapporto di

contrasto (dato l'uno, non ci si aspetta l'altro); i contenuti

proposizionali della subordinata e della sovraordinata (rispettivamente p e

q) sono «implicitati»: la loro veritа и necessaria perchй l'intero

costrutto sia «vero». Questo duplice valore semantico и giа stato

rappresentato nello schema (6).

I costrutti condizionali concessivi condividono con i concessivi fattuali

il primo aspetto, secondo cui fra il tipo di evento presentato dalla

proposizione subordinata e quello presentato dalla sovraordinata viene

instaurato un rapporto di contrasto; lo si vede bene confrontando (1),

concessivo fattuale, (Benchй piovesse, Antonio и uscito senza ombrello) con

(2), condizionale concessivo (Anche se piovesse, Antonio uscirebbe senza

ombrello).

Anche per i costrutti condizionali concessivi vale la distinzione fra

contrasto «diretto» e contrasto «indiretto», e valgono le considerazioni

pragmatiche ; perciт sono possibili sia condizionali concessivi come (2),

con contrasto diretto, sia condizionali concessivi come (28), con contrasto

indiretto:

(28) Anche se Rossi fosse un grande centromediano, sarebbe veramente molto

caro.

Ma, a differenza dei concessivi fattuali, l'enunciazione di un condizionale

concessivo non implicita la veritа dei contenuti proposizionali della

subordinata e della sovraordinata; (2) significa che in caso di pioggia,

come in altri casi (per esempio di non-pioggia), Antonio uscirebbe senza

ombrello: il contenuto proposizionale della sovraordinata deve essere vero

perchй l'intero costrutto risulti vero, ma il contenuto proposizionale

della subordinata puт essere vero o falso.

Questo secondo aspetto del significato di un costrutto condizionale

concessivo, che rappresentiamo con lo schema riportato in (29), deriva

dall'interazione della semantica del costrutto condizionale con il

significato di anche , per cui definiamo un costrutto condizionale

concessivo come il risultato dell'inserimento di un elemento lessicale del

tipo di anche in un costrutto condizionale:

(29) «anche Se p, q» — «Pvero E qvero» O «pFalso E qVero»

II significato di anche agisce sulla semantica del costrutto condizionale

nel modo seguente: una struttura del tipo «se p, q» indica che data la

veritа di p deve seguirne la veritа di q, ovvero che p e q debbono essere

veri non indipendentemente ma insieme; a ciт si aggiunge la «inferenza

sollecitata», rappresentabile con «se non-p, non-q», secondo cui data la

falsitа di p deve seguirne la falsitа di q. Quest'ultima clausola и normale

ma non indispensabile per i costrutti condizionali, ma necessaria per la

semantica dei costrutti «bi-condizionali» , rappresentabili con la ;

struttura «solo se p, q». Il significato di anche si oppone al significato

di solo, e «sospende» l'inferenza sollecitata: «anche se p, q» equivale a

«se p, q» ed a «se non-p, q» (come giа detto sopra, la veritа del contenuto

proposizionale della sovraordinata, q, и necessaria per la veritа

dell'intero costrutto, mentre il contenuto proposizionale della

subordinata, p, puт essere vero o falso).

И importante perт che anche si applichi all'intera proposizione subordinata

del costrutto condizionale, e non solo ad un qualche suo elemento, come per

esempio nel costrutto (30):

(30) Anche se bevi solo un goccio di alcol sul lavoro, il principale ti

licenzierа.

Il significato intuitivo di (30) и che una infrazione seppur minima al

divieto di bere alcol sul lavoro avrа come conseguenza il licenziamento da

parte del principale: anche non si applica all'intera proposizione

subordinata, ma solo a solo un goccio di, come si vede piщ chiaramente da

(31), perfettamente equivalente a (30):

(31) Se bevi anche solo un goccio di alcol sul lavoro, il principale ti

licenzierа.

Quindi (30), pur superficialmente identico a (2), non и un costrutto

condizionale concessivo, ma un costrutto condizionale di cui anche modifica

un elemento, e significa «se bevi (moltissimo / molto / non molto / poco /

pochissimo I ... I solo un goccio di) alcol sul lavoro, il principale ti

licenzierа»; in quanto costrutto condizionale poi puт innescare (cosa che и

impossibile per un condizionale concessivo) l'inferenza sollecitata,

espressa in

(32):

(32) Se non bevi (neanche solo un goccio di) alcol sul lavoro, il

principale non ti licenzierа.

e) Sintassi del costrutto condizionale concessivo

Poichй i costrutti condizionali concessivi risultano dall'inserimento di un

elemento lessicale del tipo di anche in una struttura condizionale, la loro

concordanza dei modi e dei Tempi corrisponde a quella dei costrutti

condizionali. Come si и visto, l'italiano contemporaneo presenta un sistema

standard di concordanza, affiancato da una variante colloquiale in via di

espansione anche in livelli piщ alti, e da un sistema «substandard», tipico

solamente di alcune varietа piщ basse.

Nel primo sistema, nella subordinata e nella sovraordinata si trovano

rispettivamente indicativo e indicativo, come in (33a), congiuntivo

imperfetto e condizionale semplice, come in (33b), e congiuntivo

piuccheperfetto e condizionale composto, come in (33c):

(33) a. Anche se studio di piщ, non imparerт niente.

b. Anche se studiassi di piщ, non imparerei niente.

c. Anche se avessi studiato di piщ, non avrei imparato niente.

La variante colloquiale del sistema standard, che, come ricordato, si sta

perт diffondendo verso l'alto, prevede la possibilitа che l'indicativo

imperfetto sostituisca il congiuntivo piuccheperfetto nella subordinata e /

o il condizionale composto nella sovraordinata, come in (34):

(34) a. Anche se studiavo di piщ, non avrei imparato niente.

b. Anche se studiavo di piщ, non imparavo niente.

c. Anche se avessi studiato di piщ, non imparavo niente.

Nel sistema «substandard», invece dei modi congiuntivo e condizionale

appare costantemente l'imperfetto dell'indicativo, cosм che (35a)

corrisponde all'incirca a (33a) (ma a volte anche a (33b)), mentre (35b)

corrisponde all'incirca a (33b-c) (anche questo sistema и in realtа piщ

complesso di quanto appaia da questa sintetica presentazione:

(35) a. Anche se studio di piщ, non imparerт niente.

b. Anche se studiavo di piщ, non imparavo niente.

Una serie di altre combinazioni и dovuta all'interferenza tra il sistema

dell'italiano standard, che prevede congiuntivo nelle subordinate e

condizionale nelle sovraordinate, ed alcuni usi dialettali, caratterizzati

da sistemi «simmetrici» che prevedono o congiuntivo nella subordinata e

nella sovraordinata, o condizionale nella subordinata e nella

sovraordinata. Questi usi sono inaccettabili, decisamente substandard, ma

attestati:

(36) a. Anche se potessi, non facessi nulla per te.

b. Anche sei potrei, non farei nulla per te.

f) Subordinate condizionali concessive introdotte da «anche se»

L'operatore di subordinazione condizionale concessivo anche se permette

diverse combinazioni di tempi nella subordinata e nella sovraordinata, con

la concordanza all'indicativo:

(37) a. Anche se piove, esco / uscirт senza ombrello. (= 16a)

b. Anche se domenica ci sarа (sicuramente) bel tempo, non

potremo andare a sciare: ho del lavoro da finire.

c. Anche se (per caso) ti sei ricordato di riportarmi quel libro che ti

avevo prestato, questa settimana non riuscirт a leggerlo perchй mi si sono

rotti gli occhiali.

Come giа segnalato, (37a) puт essere interpretato sia come condizionale

concessivo, con il contenuto proposizionale della subordinata vero o falso

(se il presente ha valore «generico»), sia come concessivo fattuale, con il

contenuto proposizionale della subordinata vero (se il presente ha valore

«deittico»). (37b), invece, assume molto difficilmente l'interpretazione di

concessivo fattuale: anche l'inserimento di sicuramente non riesce a

conferire la certezza della veritа al contenuto proposizionale della

subordinata, che и proiettato nel futuro. (37c), al passato, и

interpretabile come condizionale concessivo grazie all'aggiunta di per

caso, che favorisce una interpretazione dubitativa; ma normalmente

costrutti introdotti da anche se con i Tempi passati dell'indicativo

vengono interpretati come concessivi fattuali:

(38) a. Anche se hai comprato il giornale, non riuscirт a leggerlo

(perchй mi si sono rotti gli occhiali).

b. Anche se ti sei ricordato di portare la carbonella, non possiamo

preparare la grigliata (perchй piove).

Queste caratteristiche dei costrutti introdotti da anche se fanno pensare

che tale operatore di subordinazione «neutralizzi» l'opposizione tra

concessivi fattuali e condizionali concessivi, o che i costrutti concessivi

fattuali introdotti da anche se siano la versione «bi-affermativa» dei

corrispondenti costrutti condizionali concessivi (una eventuale versione

«bi-negativa», che comporterebbe la falsitа dei contenuti proposizionali

della subordinata e della sovraordinata, и esclusa a priori dalla

definizione semantica , che prevede la necessaria veritа di q, il contenuto

proposizionale della sovraordinata).

Quando anche se si combina con l'imperfetto indicativo nella subordinata e

nella sovraordinata (non si confondano perт questi costrutti con quelli

formalmente identici ma appartenenti o alla variante colloquiale

dell'italiano standard, o al sistema substandard: v. rispettivamente le

frasi (34b) e (35b)), l'interpretazione condizionale concessiva и di nuovo

possibile; si confronti (39a), che puт avere una lettura fattuale ed una

ipotetica (quella parafrasata tra parentesi), con (39b), che per la

presenza dell'operatore di subordinazione sebbene и solo concessivo

fattuale:

(39) a. Durante quella lunga vacanza in collina uscivamo sempre senza

ombrello, anche se pioveva.

(«a volte pioveva, a volte no: quando pioveva uscivamo comunque senza

ombrello»)

b. Durante quella lunga vacanza in collina uscivamo sempre senza ombrello,

sebbene piovesse. («и piovuto, e siamo comunque usciti senza ombrello»)

Come per i costrutti concessivi fattuali, anche se introduce condizionali

concessivi di stile alto, letterario, con la subordinata al congiuntivo

invece che all'indicativo:

(40) «Squattrinato come tutti i veri poeti (e tale lo si considera anche se

egli non scriva versi) la sua principale professione и quella di Ospite»

(E. Montale, farfalla di Dinard, Milano, Monda-dori, 1976, p. 79)

Anche se condizionale concessivo prevede la combinazione di congiuntivo

imperfetto e condizionale semplice, e di congiuntivo piuccheperfetto e

condizionale composto, come in (41a, b), ma nel caso si voglia sottolineare

la «distanza» cronologica tra i contenuti espressi dalle due proposizioni,

in una dirczione o nell'altra, si combinano congiuntivo piuccheperfetto e

condizionale semplice, come in (4le), o congiuntivo imperfetto e

condizionale composto, come in (41d):

(41) a. Anche se rinascessi, non vorrei cambiare tipo di vita.

b. Anche se fossi stato promosso a giugno, non avrei potuto andare in

vacanza.

c. Anche se quell'edificio fosse stato venduto, nell'archivio del catasto

non ne troveremmo traccia, poichй le registrazioni di quell'anno sono

finite bruciate in un incendio.

d. Anche se Enrico fosse a casa, non avrebbe risposto al telefono: in

questo periodo non vuole essere disturbato.

Come per i costrutti condizionali , anche per i condizionali concessivi

l'uso della concordanza all'indicativo piuttosto che al congiuntivo-

condizionale indica diversi gradi di «probabilitа» dei contenuti

proposizionali espressi; ma a differenza dei costrutti condizionali la

«possibile veritа» (segnalata dall'indicativo) o «possibile falsitа»

(segnalata dal congiuntivo piщ condizionale) riguarda solo il contenuto

proposizionale della subordinata, p:

(42) a. Anche se studio di piщ, non imparerт niente. (= 33a)

b. Anche se studiassi di piщ, non imparerei niente. (= 33b)

Se un costrutto viene inserito in un discorso indiretto al passato (e gli

avvenimenti citati sono giа avvenuti al momento dell'enunciazione) la

concordanza dei modi e dei Tempi prevede solo la combinazione «congiuntivo

piuccheperfetto + condizionale composto», indipendentemente dalla forma che

il costrutto potrebbe avere nella corrispondente versione in discorso

diretto. Cosм la «scelta» di modi e tempi di (43d), obbligata dalla

concordanza del discorso indiretto, «neutralizza» completamente le

differenze semantiche sia modali sia temporali esistenti nei condizionali

concessivi presenti in (43a-c):

43) a. Aldo mi ha detto: «Ti offro / offrirт una cena anche se XY perde /

perderа la carica di sindaco».

b. Aldo mi ha detto: «Ti offrirei una cena anche se XY perdesse la carica

di sindaco».

c. Aldo mi ha detto: «Ti avrei offerto una cena anche se XY avesse perso la

carica di sindaco».

d. Aldo mi ha detto che mi avrebbe offerto una cena anche se XY avesse

perso la carica di sindaco.

Anche per i costrutti condizionali concessivi, come per i costrutti

condizionali, и possibile la concordanza mista fra indicativo e congiuntivo-

condizionale:

(44) a. Anche se non ti interessa personalmente la partecipazione a

quella gara, dovresti farlo per amicizia nei confronti di Carlo: potrebbe

avere bisogno di te durante la prova.

b. Anche se non ti interessasse personalmente la partecipazione a quella

gara, devi farlo per amicizia nei confronti di Carlo: puт avere bisogno di

te durante la prova.

Oltre ad anche se esistono altri operatori di subordinazione con

significato condizionale concessivo. Di questi, alcuni possono introdurre

sia condizionali concessivi sia concessivi fattuali, come anche se: sono se

anche, pure se e se pure:

(45) a. Se anche studiassi di piщ, non imparerei niente.

b. Se anche avessi studiato di piщ, non avrei imparato nulla.

(46) a. Pure se fosse il re di tutta Europa, non gli vorrei ubbidire.

b. Pure se fossimo stati in condizioni economiche disperate, non avremmo

accettato volentieri un aiuto che arrivava da un avversario tradizionale

della nostra famiglia.

(47) a. Se pure ci capitasse di ricadere nello stesso errore giа commesso

una volta, saremmo in grado di rimediare con meno fatica grazie

all'esperienza compiuta.

b. Non mi credette: e se pure mi avesse creduto, il mio intervento non

sarebbe valso a farle cambiare opinione.

Si ricordi che se pure e seppure, omofoni in alcune parti d'Italia, non

sono da confondere, poichй il primo и un introduttore di condizionali

concessivi, e di concessive fattuali all'indicativo, mentre il secondo

introduce solo concessive fattuali al congiuntivo.

Pure se con significato condizionale concessivo si trova anche con

subordinate al congiuntivo presente (in sostituzione dell'indicativo),

anche in questo caso stilisticamente piuttosto elevate:

(48) «Eppure in tutto questo che abbiamo detto, pure se si sia disposti ad

accettarlo in ogni sua pane, resta che al Leopardi mancano note

fondamentali dello spirito e del pensiero settecentesco». (M. Sansone,

Leopardi e la filosofia del Settecento, Firenze, Olschki, 1964, p. 143)

Anche un costrutto condizionale puт essere interpretato come condizionale

concessivo, purchй sia abbastanza evidente il contrasto esistente giа di

per sй fra i tipi di evento presentati dalla subordinata e dalla

sovraordinata; se il costrutto condizionale и di tipo «bi-affermativo»

viene perт interpretato come concessivo fattuale invece che come

condizionale concessivo, come nell'esempio (49b):

(49) a. Se poi ci fossimo trovati nei guai non avremmo dovuto

protestare, perchй sapevamo fin dall'inizio che ci stavamo imbarcando in

una spedizione piuttosto pericolosa. (= «anche se ci fossimo»)

b. Se il giudizio del Fondo Monetario Internazionale sulla economia del

nostro paese и stato positivo, non dobbiamo dimenticare i rischi collegati

al deficit pubblico. (= «sebbene il giudizio ... sia positivo . . .»)

I costrutti condizionali con la concordanza al congiuntivo e condizionale

possono essere privi dell'operatore di subordinazione se; anche tali

costrutti condizionali possono ricevere una interpretazione condizionale

concessiva, che in alcuni casi viene ribadita dall'inserimento di anche o

di pure (si tratta comunque di costrutti di stile alto):

(50) a. L'incidente di Gino и successo in due secondi: fossi stato

attentissimo, non avrei avuto il tempo di intervenire.

b. Fossimo anche / pure riusciti ad estorcergli una risposta positiva, il

suo parere non sarebbe stato sufficiente.

Alcuni altri operatori di subordinazione sono tipici dei condizionali

concessivi (non possono cioи introdurre concessivi fattuali). Quand'anche и

stilisticamente piщ alto di anche se, e ne condivide la concordanza tranne

nei casi di indicativo in subordinata e sovraordinata, nei quali richiede

il congiuntivo nella subordinata:

(51) a. Quand'anche nevica, non resteremo chiusi in casa.

b. Quand'anche nevichi, non resteremo chiusi in casa.

c. Quand'anche nevicasse, non resteremmo chiusi in casa.

d. Quand'anche avesse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa.

Un costrutto condizionale concessivo puт essere introdotto dall'operatore

di subordinazione condizionale se accompagnato da neanche,neppure, o

nemmeno (che sono lessicalizzazioni di anche o pure piщ negazione); il

significato и simile, ma non identico, a quello di

un costrutto introdotto da anche se, con la sovraordinata accompagnata

dalla particella negativa non, come si vede confrontando gli esempi a. con

quelli b. :

(52) a. Neanche se hai molta sete devi bere cosм in fretta.

b. Anche se hai molta sete non devi bere cosм in fretta.

(53) a. Neppure se mi venisse a pregare in ginocchio lo perdonerei.

b. Anche se mi venisse a pregare in ginocchio non lo perdonerei.

(54) a. Nemmeno se fosse stato mandato a vender ghiaccio agli esquimesi

avrebbe rinunciato prima di provare.

b.Anche se fosse stato mandato a vender ghiaccio agli e-squimesi non

avrebbe rinunciato prima di provare.

La non interpretabilitа di quand'anche, neanche, neppure e nemmeno (gli

ultimi tre accompagnati da se) come introduttori di concessive fattuali и

confermata dal fatto che non possono combinarsi con sovraordinate con i

tempi passati dell'indicativo (che la subordinata sia all'indicativo oppure

al congiuntivo):

(55) a. Quand'anche и nevicato, non siamo rimasti chiusi in casa.

b. Quand'anche sia / fosse nevicato, non siamo rimasti chiusi in casa.

(56) a. Neanche / Neppure / Nemmeno se и stato mandato a vender ghiaccio

agli esquimesi ha rinunciato prima di provare.

b. Neanche / Neppure /Nemmeno se sia / fosse stato mandato a vender

ghiaccio agli esquimesi ha rinunciato prima di provare.

Gli altri operatori di subordinazione che abbiamo visto introdurre

concessive fattuali non sono compatibili nй con la semantica nй con la

concordanza dei condizionali concessivi:

(57) a. Benchй / Sebbene nevica, non resteremo chiusi in casa.

b. Benchй / Sebbene nevicasse, non resteremmo chiusi in casa.

c Benchй / Sebbene fosse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa.

(58) a. Malgrado (che) / Nonostante (che) nevica, non resteremo chiusi

in casa.

b. Malgrado (che) / Nonostante (che) nevicasse, non resteremmo chiusi in

casa.

c.Malgrado (che) / Nonostante (che) fosse nevicato, non saremmo rimasti

chiusi in casa.

(59) a. Quantunque / Per quanto nevica, non resteremo chiusi in casa.

b. Quantunque / Per quanto nevicasse, non resteremmo chiusi in casa.

c.Quantunque / Per quanto fosse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in

casa.

(60) a. Ancorchй / Seppure nevica, non resteremo chiusi in casa.

b. Ancorchй /Seppure nevicasse, non resteremmo chiusi in casa.

c.Ancorchй / Seppure fosse nevicato, non saremmo rimasti chiusi in casa.

Anche gli operatori di subordinazione «categoriali» non sono interpretabili

come condizionali concessivi, poichй l'elemento su cui si articolano non и

presentato come possibile, ma come certo, come si vede confrontando i

costrutti in a. con le loro parafrasi avversative coordinate in b.:

(61) a. Per poche che fossero le sue pretese, mantenerlo per un periodo

cosм lungo non sarebbe certo stato uno scherzo.

b. Le sue pretese erano poche, ma mantenerlo per un periodo cosм lungo non

sarebbe certo stato uno scherzo.

(62) a. Alto com'и / quant'и, Giorgio non и riuscito a segnare un solo

canestro.

b. Giorgio и (molto) alto, ma non и riuscito a segnare un solo canestro.

(63) a. Tardi com'era, ha voluto a tutti i costi andare a fare un giro

lungo

il fiume.

b. Era (molto) tardi, ma ha voluto a tutti i costi andare a fare un giro

lungo il fiume.

(64) a. Per quanto veloci sembrassero i nostri ragazzi, gli elementi del

gruppo avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di vantaggio.

b. I nostri ragazzi sembravano (molto) veloci, ma gli elementi del gruppo

avversario arrivavano sempre con almeno tre secondi di vantaggio.

g)Semantica dei costrutti a-condizionali

Nei costrutti detti a-condizionali il contenuto proposizionale della

subordinata non condiziona quello della sovraordinata, contrariamente a

quanto accade per i costrutti condizionali . Tali costrutti possono essere

fondamentalmente di due tipi, con le frasi (3a) e (3b): Che ti piaccia o

no, stasera andrт al cinema; Ovunque vada, Ugo troverа degli amici. Il

significato intuitivo di (3a) и che data o meno una determinata condizione

(la contentezza dell'interlocutore), il parlante andrа al cinema; quello di

(3b) и che in ogni luogo nel quale il protagonista si possa recare troverа

sicuramente degli amici.

Ecco una analisi maggiormente formalizzata della semantica di questi

costrutti. Le subordinate di un a-condizionale come (3a) esprimono la

«disgiunzione» di un contenuto proposizionale p e del suo contrario non-p,

riassumibile con la formula «p o non-p», che и tautologica, sempre vera:

proprio per questo il contenuto proposizionale della subordinata non ha

alcun effetto su quello della sovraordinata. Il significato di questo primo

tipo di costrutto a-condizionale si puт cosм rappresentare: «p o non-p, q»

= «pvero O PFalso> qVero».

II confronto fra questo schema e quello riportato in (29), che

rappresentava una parte del significato dei costrutti condizionali

concessivi, mostra quanto questi ultimi siano vicini semanticamente a

questo primo tipo di a-condizionali: in un caso la possibilitа che p sia

falso и comunicata implicitamente dalla presenza di anche (o di elementi

lessicali dal significato affine), nell'altro и espressa esplicitamente

dalla «disgiunzione» presente nella subordinata.

Nel caso dei costrutti a-condizionali come (3b), la presenza di relativi

indefiniti fa sм che la subordinata esprima un contenuto «insaturo»: una

«funzione proposizionale» con una variabile libera, simbolizzabile con

p(x).

Per tutti i valori assunti dalla variabile x, e quindi per tutti i

contenuti proposizionali ottenuti dalla subordinata, il contenuto

proposizionale della sovraordinata risulta vero." Il significato di questo

secondo tipo di costrutto a-condizionale si puт cosм rappresentare: «p(x),

q» = «V x, p = F(x), qvero».

Anche in questo caso il confronto con lo schema riportato in (29) mostra la

vicinanza semantica fra questi pur diversi tipi di costrutto: come nei

condizionali concessivi, lo statuto del contenuto proposizionale della

subordinata и irrilevante per la veritа di quello della subordinata (e

dell'intero costrutto),

A differenza dei costrutti condizionali concessivi (e di quelli concessivi

fattuali), dove fra i tipi di evento presentati dalla subordinata e dalla

sovraordinata viene comunque instaurato un rapporto di contrasto, i

costrutti a-condizionali non pongono esplicitamente tale contrasto:

semplicemente l'ascoltatore puт inferire che fra il tipo di evento

presentato nella sovraordinata ed uno di quelli o disgiunti nella

subordinata o ottenibili dando un valore alla variabile x sempre nella

subordinata, un contrasto ci possa essere. Esemplificando, nell'es. (3a) di

2.4. si puт vedere un contrasto fra il dispiacere dell'interlocutore e

l'intenzione del parlante di andare al cinema, come in (3b) и ipotizzabile

che possa esistere un luogo specifico nel quale il protagonista «non»

riuscirа a trovare degli amici.

Il costrutto a-condizionale non instaura perт necessariamente questo

contrasto tra tipi di eventi:

(65) Dovremo stare attenti alla concorrenza economica degli altri paesi

europei, che facciano o no parte della CEE.

(66) Dalla cima della collina, ovunque girassimo gli occhi, non potevamo

evitare di tornare a fissare sempre quel villaggio.

h)I costrutti con 'disgiunzione'

I costrutti a-condizionali del tipo di (3 a) possono avere la subordinata

costruita su una correlazione sia che... sia che...:

(67) Sia che ti piaccia sia che non ti piaccia, stasera andrт al cinema.

(68) Sia che lo paghino bene sia che lo paghino male / non lo paghino bene,

Piero fa il suo lavoro senza lamentarsi.

(69) Sia che abbia avuto ragione sia che abbia avuto torto / non abbia

avuto ragione / non l'abbia avuta, dobbiamo aiutarlo perchй и nostro amico.

Nei costrutti a-condizionali, il verbo della subordinata и generalmente al

congiuntivo; nello stile colloquiale si trova anche l'indicativo:

(70) Sia che ti piace sia che non ti piace, stasera andrт al cinema.

In uno stile piuttosto elevato и possibile l'ellissi delle forme

correlative, e la semplice giustapposizione tramite virgole dei due

elementi alternativi, con inversione di posizione fra verbo e soggetto

espresso:

(71) «In realtа la parola 'villanella', come designazione di forma poetica,

cioи di un determinato componimento, apparisca essa in scritti dialettali,

apparisca in scritti italiani, и termine letterario» (C. Calcaterra, Poesia

e canto. Studi sulla poesia melica italiana e sulla favola per musica,

Bologna, Zanichelli, 1951, p. 7)

A parte la correlazione con sia che... sia che..., il costrutto puт

articolare la proposizione subordinata su una «disgiunzione» con che... o

(che)...:

(72) a. Che ti piaccia o (che) non ti piaccia, stasera andrт al cinema.

b. Che lo paghino bene o (che) lo paghino male / non lo paghino bene, Piero

fa il suo lavoro senza lamentarsi.

c.Che abbia avuto ragione o (che) abbia avuto torto / non abbia avuto

ragione / non l'abbia avuta, dobbiamo aiutarlo perchй и nostro amico.

Nei costrutti articolati sulla disgiunzione, la seconda parte della

subordinata (quella che esprime non-p) puт subire diversi processi di

riduzione o pronominalizzazione negativa, che comportano perт

l'impossibilitа (invece della facoltativitа) del secondo che:

(73) a. Che ti piaccia o (che) no / meno, stasera andrт al cinema.

b. Che lo paghino bene o (che) no / meno / male, Piero fa il suo

lavoro senza lamentarsi.

c.Che abbia avuto ragione o (che) no / meno / torto, dobbiamo aiutarlo

perchй и nostro amico.

In alcuni casi, di stile piщ alto, cade anche il primo che, e resta solo la

disgiunzione o, ma c'и di nuovo inversione di posizione fra verbo e

soggetto espresso, come nell'esempio (71):

(74) Ci piaccia o no / meno questa situazione, ormai non c'и piщ nulla

da fare.

Puт esserci inversione di posizione fra verbo e soggetto espresso anche

quando gli elementi messi direttamente in contrapposizione tramite la

disgiunzione o sono anticipati prima del verbo:

(75) a. Bene o male che lo paghino i suoi committenti, Piero fa il suo

lavoro senza lamentarsi.

b. Ragione o torto che abbia avuto, dobbiamo aiutarlo perchй и nostro

amico.

Fra i relativi indefiniti che compaiono nelle subordinate (al congiuntivo)

dei costrutti a-condizionali, chiunque sono solamente pronominali:

(76) a. Chiunque tu sia, non ti voglio ascoltare.

b. Checchй tu sia, non ti voglio ascoltare.

(77) a. Checchй succeda durante la riunione, и necessario affrontare il

problema senza nascondere la testa nella sabbia.

b. Chiunque succeda durante la riunione, и necessario affrontare il

problema senza nascondere la testa nella sabbia.

Qualunque и usato sia predicativamente che attributivamente (in

quest'ultimo caso prevalentemente con referenti singolari). Qualsiasi и

usato in genere in posizione attributiva (sempre con referenti singolari),

e forma spesso un sintagma quasi cristallizzato con cosa:

(78) a. Qualunque sia il motivo che lo ha spinto tra di noi, non

voglio fidarmi di un forestiero.

b. «Le Materassi ... presero a rimanere con la testa china sul lavoro ...

qualunque fossero le escandescenze e le risate squillanti delle dame» (A.

Palazzeschi, Le sorelle Materassi, Firenze, Vallecchi,1934, p. 272)

(79) a. A qualunque festa si vada, и bene essere eleganti.

b. A qualunque feste si vada, и bene essere eleganti.

(80) a. Da qualsiasi radice sociale provenga, il razzismo risulta

sempre un profondo segno di ignoranza e di barbarie.

b. Da qualsiasi radici sociali provenga, il razzismo risulta sempre un

profondo segno di ignoranza e di barbarie.

(81) Qualsiasi cosa facesse Enrico, sua figlia Elena era sempre

d'accordo.

Quale che и un aggettivo in funzione predicativa, concorda in numero, e puт

sostituire qualunque e qualsiasi nei contesti dove non possono occorrere

(lo stile che ne risulta и perт sensibilmente piщ alto):

(82) a. Quale che sia il motivo che lo ha spinto tra di noi, non

voglio fidarmi di un forestiero.

b. Quali che siano i motivi che lo hanno spinto tra di noi, non voglio

fidarmi di un forestiero.

(83) a. Quale che sia la festa a cui si va, и bene essere eleganti.

b. Quali che siano le feste a cui si va, и bene essere eleganti.

(84) a. Quale che sia la radice sociale da cui proviene, il razzismo

risulta sempre un profondo segno di ignoranza e di barbarie.

b. Quali che siano le radici sociali da cui proviene, il razzismo risulta

sempre un profondo segno di ignoranza e di barbarie.

(85) Quali che fossero le cose che faceva Enrico, sua figlia Elena era

sempre d'accordo.

Si trovano poi relativi indefiniti articolati su ruoli circostanziali di

modo, con comunque, e di luogo, con dovunque e con il piщ ricercato

ovunque:

(86) a. Comunque vada la seconda metа della stagione invernale,

giа di questo primo periodo possiamo essere soddisfatti.

b. Dovunque siano finiti Giorgio e Franca, stai sicuro che per

l'ora di cena torneranno.

c.Ovunque si sia perso il nostro valoroso commilitone, non risparmieremo

alcuno sforzo per ritrovarlo.

Con per quanto, se si articola su un elemento nominale, la subordinata che

ne risulta и di tipo a-condizionale:

(87) a. Per quanti consigli tu gli dia, lui fa ciт che gli pare.

b. Per quanto denaro guadagni, non и mai contento.

Il significato di (87a) и «tu puoi dargli x (pochissimi / pochi / alcuni I

... I molti / moltissimi / infiniti) consigli, ma lui fa ciт che gli pare»;

il significato di (87b) и «lui puт guadagnare x (pochissimo / poco I ... I

molto / moltissimo) denaro, ma non и mai contento»:

in questi casi la variabile x contenuta nella subordinata a-condizionale

assume valori di tipo quantitativo.

Un significato abbastanza simile a quello di (87) puт essere espresso dalle

frasi (88), in cui perт per quanto, che si articola sull'intera

proposizione subordinata, equivale grosso modo a benchй, e da quindi

origine a costrutti concessivi fattuali :

(88) a. Per quanto / Benchй tu gli dia molti consigli, lui fa ciт che

gli pare.

b. Per quanto / Benchй guadagni molto denaro, non и mai contento.

Un significato di tipo a-condizionale emerge anche nei casi in cui i

relativi indefiniti chiunque, qualunque, qualsiasi (cosa), dovunque e

ovunque introducono non delle proposizioni subordinate extranucleari (come

negli esempi visti finora), ma delle frasi relative senza testa, ovvero dei

SN o SP con un ruolo sintattico nel nucleo della proposizione sovraordinata

che li contiene:

(89) a. A chiunque telefoni, dite che non sarт in ufficio prima di

dopodomani.

b. Qualunque motivo lo abbia spinto fin quassщ, deve essere molto

importante.

c Qualsiasi cosa Antonio ti chieda, falla subito senza porti problemi.

d. Dovunque / Ovunque andrai tu, verrт anch'io.

Infatti le proposizioni relative introdotte dagli indefiniti sono

rispettivamente complemento indiretto in (89a), soggetto in (89b),

complemento oggetto in (89c), e complemento di luogo in (89d).

Esistono numerosi costrutti con la sintassi tipica degli a-condizionali,

nei quali perт и molto difficile vedere un contrasto fra i tipi di evento

che sono presentati nella sovraordinata ed uno di quelli (due o piщ a

seconda del tipo di a-condizionale) configurati nella subordinata; ne

presentiamo qui di seguito alcuni esempi:

(90) a. Sia che provengano dall'est europeo sia che arrivino dal terzo o

quarto mondo, la situazione giuridica degli immigrati in Italia ha bisogno

di una rapida sistemazione.

b. Che si tratti di agrumi e olive o di prodotti lattiero-caseari,

l'eliminazione dei montanti compensativi comunitari rischia di creare

notevoli problemi al comparto agroalimentare.

c. Chiunque sia stato ad innescare questa situazione, il compito di

risolverla tocca a noi.

d. Qualunque / Qualsiasi cosa abbiano deciso di fare alla dirczione

centrale, non devono dimenticarsi che il reparto operativo continua ad

avere importanti problemi di organico.

РЕЗЮМЕ:

Умовний стан в італійській мові має два часи, простий (теперішній)

та складний (минулий). Простий час утворюється за допомогою закінчень які

додаються до основи дієслова. Складний час утворюється за допомогою

допоміжних дієслів: avere (мати) та essere (бути) в теперішньому часі

умовного стану з додаванням дієприкметника минулого часу (participio II).

Допоміжне дієслово essere вживвається з неперехідними дієсловами які

виражають поступовий рух, перехід з одного стану в інший , а також в

безособових оборотах та з дієсловами які виражають явища природи. Допоміжне

дієслово(avere) вживається з перехідними дієсловами які виражають часові

відносини та з іменниками які виражають стан та почуття.

Умовний стан італійської мови презентує дію як імовірну, можливу чи

гіпотетичну , яка може здійснитися в теперішньому часі або минулому

підкоряючись певним умовам, які можуть бути виражені або передбачені.Такі

умови є незалежними від волі того , хто каже або пише.

Як простий так і складний час в умовному стані може виражати

обережне ставлення до того про кого йде мова, натякаючи на те що той хто

говорить не має безпосереднього відношення до того про що розповідає. Цей

типічний метод звичайно використовують журналісти, які змушені описувати

події з певною делікатністю та відповідальністю.

Умовний стан може виражати:

-просту можливість в простому чи складному часі:

In casi come questo qualcuno parlerebbe (avrebbe parlato)di

tradimento.В таких випадках як цей дехто міг би казати про зраду.

-намір:

Ti presterei io i soldi che ti servono.Я позичив би тобі гроші які тобі

потрібні.

-пропозицію про вірогідність використання:

Pagherei chissа che per un bicchier d’acqua.Я що завгодно

заплатив би за склянку води.

-ввічливе прохання:

Preferirei rimanere sola.Я хотіла б зостатися на одинці .

Vorrei un caffe. Я б випив кави.

-ввічливе запрошення та ввічливу відмову:

-Ci verresti al cinema con noi? Ти підеш з нами в кіно?

-Ma io ,veramente,avrei da studiare.Але я, дійсно, маю

ще повчитися.

-вияв бажання:

Verrei volentieri a Roma con te.Я б з задоволенням поїхав би

з тобою до Риму.

-питання на підтвердження:

Questo sarebbe il libro di cui mi parlavi? Це мабуть та книга про

яку ти мені розповідав?

-сумнів та невпевненність:

Che cosa potremmo fare?Що ж ми можемо зробити?

Mia madre potrebbe cambiare di carattere?

Чи може моя мати змінитися?

-вірогідність:

A letto riposeremmo meglio. В ліжку ми відпочинемо краще.

-доброзичливий докір:

Dovresti studiare di piu! Ти мав би більше вчитися!

Простий час умовного стану використовується для вираження

бажання,наміру і т.д.,які можуть здійснитися тільки в теперішньому або

майбутньому часі:

Mario sta dicendo che oggi o domani andrebbe a Venezia.

Маріо каже що сьогодні або завтра він поїхав би у Венецію.

Складний час умовного способу виражає бажану дію, але не

реалізовану в минулому і яка не буде реалізована ні в теперішньому ні в

майбутньому:

Mario ha detto poco fa che ieri sarebbe andato a Venezia.

Маріо сказав що вчора поїхав би у Венецію.

Однак ,складний час умовного стану також можна використовувати

для вираження майбутньої дії але тільки в тому випадку коли той хто

говорить вже знає що ця дія не реалізується :

Mario sta dicendo che oggi o domani sarebbe andato a Venezia.

Маріо каже що сьогодні або завтра він поїхав би до Венеції.

Крім того складний час умовного стану можна використовувати для

вираження майбутньої дії і в тому випадку коли майбутня дія залежить від

дієслова в минулому часі яке не зв’язане з теперішнім часом і результат

цієї дії ще не відомий:

L’altro ieri Mario ha detto che oggi o domani sarebbe andato a

Venezia.

Позавчора Маріо сказав що сьогодні або завтра поїде до

Венеції.

Для “майбутнього часу в минулому“ використовується

тільки складний час умовного стану, при цьому не має значення була дія

реалізована чи ні:

L’altro ieri Mario mi ha detto che sarebbe andato a Venezia.(e ci

и andato ;e non ci и andato;ma non so se poi ci и andato;)

Позавчора Маріо сказав мені що він поїде до Венеції.( і він туди

поїхав; і він туди не поїхав ; я не знаю чи поїхав він тоді туди;)

В складних реченнях з умовним підрядним (periodo ipotetico) типова

функція умовного стану це вираження наслідку(apodosi), а не умови(protesi)

не дивлячись на те , що сам термін умовний стан, передбачує протилежну

функцію:

Se il tempo cambia,potremmo fare una gita.

Якщо погода зміниться ,ми могли б підти на прогулянку.

Se non dovevi uscire ,sarei venuto da te.

Якби тобі не треба було іти ,я б прийшов до тебе.

В італійській мові існує стандартна система узгодження часів та

станів,в рамках умовних конструкцій, яка в сучасній мові тісно межує з

розмовним варіантом, вживання якого поступово поширюється (sistema

“substandard”).

В стандартній системі ми можемо мати дійсний спосіб (indicativo)

як в protasi так і в apodosi

(Se vieni alla festa, ti divertirai moltissimo.

Якщо ти прийдеш на свято ,ти добре розважишся.),

умовний спосіб(congiuntivo)imperfetto в protasi та простий умовний

спосіб(condizionale semplice) в apodosi

( Se venissi alla festa ,ti divertiresti moltissimo.),

сongiuntivo плюсквамперфект в protasi та condizionale composto в apodosi

(Se fossi venuto alla festa ,ti saresti divertito moltissimo).

Розмовний варіант стандартної системи передбачує можливість заміни

коли indicativo imperfetto замінює congiuntivo piuccheperfetto в protasi,

або condizionale composto в apodosi

(a.Se lo sapevo prima, sarei arrivato in tempo a salutarti.

b.Se lo sapevo prima , arrivavo in tempo a salutarti.

c.Se l’avessi saputo prima ,arrivavo in tempo a salutarti.)

В стандартній системі італійської мови існують також речення з

умовним підрядним в яких присутня “неправильна” система узгодження часів та

станів:

дійсний спосіб в protasi та condizionale в apodosi, або congiuntivo в

protasi та indicativo в apodosi

a. Se vuoi proprio ottenere quell’ incarico, dovresti recarti

domani stesso dal funzionario responsabile.

b. Se (poi) volessi ottenere proprio quell’incarico, devi recarti

domani stesso dal funzionario responsabile.).

Letteratura usata:

1.Алисова Т.Итальянский язык.-Москва: Моск. унив.,1962.

2.Алисова Т.Синтаксис итал. языка.- Москва: Моск. унив.,1971.

3. Гливенко И. “Итальянский язык”- Москва: Гос.изд.,1923.

4.Корбозерова Н.М. Проблеми семантики слова , речення та тексту – Київ:

Мін. освіти і науки України, 2001

5.Красова Г. Структурно-семантическая характеристика итал.языка.-

Москва:Моск.унив.1978.

6.Лебедева Г.Условное наклонение в итал. языке.-Москва:Моск.унив.,1978

7.Черданцева Т.Структурно-семантическое исследование фразеологии итал.

языка.-Москва:ИМО,1963.

8.AchiardiG. “Lingua e grammatica”-Roma:”Guerra” 1988.

9.Airoldi G.- “Per comunicare” La gram.italiana.- Milano:

“Atlas”,1991.

10.Arato A. Susanna C. “Parole in forma” grammatica della lingua italiana.-

’’Scandacci’’,Firenze 1999.

11.Arcaini E. “Studi italiani di linguistica teorica e applicata”-

Roma:”Pacini” 1995.

12.Arpino G.”La suora giovane”.-Roma: ”Guerra”,1992.

13.Battaglia G. “ Nuova grammatica it.per stranieri” – Roma:

“Bonacci”,1988.

14. Bertinetti P.M.“Tempo,aspetto e azione nel verbo italiano”-

Firenza,”Academia della Crusca”,1998.

15.Bindi G.,Luca B. “Tutti i perche della gram. Italiana.”-Roma:

“Cantagalli”,1991.

16.Boni N. “La stampa”-8-8-1988.

17.Casale P.”Il giornale”-27-10-1995.

18.Chiara P.”I giovedi della signora Giulia”- Roma: Mondadori,

1990.

19.Christopher H.Stefano U. “Comunicare meglio” la gram.della lingua

italiana –Milano:Bonacci 1990.

20.Dardano M., Trifone P.”Parole e frasi”gram.it.-Bologna:

Zanichelli,1985.

21.Dardano M., P.Trifone”Gram. italiana”- Bologna:Zanichelli,

1985.

22.Dardano M., P.Trifone”La lingua italiana”- Bologna: Zanichelli,1985.

23.Di Lascia M.,”Passagio in ombra”- Milano: Bompiani,1991.

24.Karulin A.e Cerdanzeva V. “Manuale autodidattico della

lingua italiana”- Mosca:1989.

25.Katerinov K. “La lingua italiana per stranieri”- Milano:”Guerra”1985.

26.Silvestrini M.,”L’italiano e l’italia”gram.It.-Milano:”Guerra”

1989.

27.Mavrov D. “La gram.italiana”- ”Nauka i iskustvo”Sofia:-

Universita di Sofia,1978.

28.Morretti G. “L’italiano come prima o seconda lingua”-Roma:”Guerra”

2000.

29.Moravia A.”IL viaggio a Roma”- ”Bompiani”,1991.

30.Moravia A. “La villa del venerdi”- Roma:”Bompiani”,1991.

31.Paganini G. “La lingua italiana”-Milano:”Bonacci” ,1998.

32.Pattuini P.”La Nazione”-5-9-1976.

33.Pittano G.”La comunicazione linguistica”-Milano: ”Bruno Mondadori”,1988.

34.Pittano G.”Lingua,espressione,comunicazione”- Milano:

“BrunoMondadori”,1983.

35. Renzi L. e Giampaolo S. “Grande gram. Italiana

di consultazione”- Mulino:Bologna1991.

36.Redicchi S.”La lingua it.per stranieri”-”Bonacci”

1999.

37. Rosso R., Guerini N.”Insieme alle soglie del

congiuntivo”- Roma:Guerra.1989.

38.Russo J.”Present day italian”- Boston:Heath publisher,

1974.

39. Sciascia L.”Il contesto”-Milano:”Adelphi” 1988.

40.Sobrero A.”Introduzione all’italiano contemporaneo”- Roma:

Laterza1993.

41.Stefano G.”La Repubblica”-12-10-1995.

42.Sturani E. ”Grammatica e vita”-Roma: ”Loescher”,1995.

43. Pratolini V.”Il quartiere”- Milano:Mondadori,1992.

Страницы: 1, 2, 3, 4


© 2010 Реферат Live